Qual è la differenza tra pinza, pala romana e pizza bianca?

Prima di tutto è bene precisare che sono tutti figli della tradizione romana degli impasti ad alta idratazione, che quindi necessitano di una farina di forza come la tipo “00” o “0” W360, come la nostra Anima di Pizza Luna Romana.

Nella pinza vengono utilizzati diversi ingredienti oltre alla farina di grano tenero, come la semola rimacinata di grano duro, la farina di riso e la farina di soia.

L’antica tradizione della pinza deriva dagli impasti “poveri” dell’antica Roma, dove non era necessario ottenere un prodotto  molto sviluppato, per cui si utilizzavano anche cereali con minor contenuto di glutine.

L’impasto veniva “pinzato”, cioè schiacciato con le mani. Oggi il prodotto pinza è uno dei trend alimentari più in voga, ma le sue origini sono popolari e, proprio per questo, autentiche e meravigliose.

Sorella della pinza è la pala, che nasce negli antichi forni di Roma ed è quindi un vero e proprrio prodotto da forno. A volte la pala viene rivendicata dall’Alto Lazio, più nello specifico dalla zona del Viterbese.

Si sostiene che la pala sia “scesa” a Roma solo nel dopoguerra ma che fosse da sempre tradizione dell’Alto Lazio.

Ogni fornaio romano ha il suo “segreto” per la pala romana, che è un impasto ad alta idratazione fatto prevalentemente con la farina di grano tenero per un prodotto sviluppato, alveolato e leggero.

La pizza bianca è lo street food romano per eccellenza: è una ricetta più ricca, più generosa con più olio, da servire con la mortadella su una carta per assorbire le tracce di grasso. E per leccarsi le dita!

La pizza in teglia alla romana chiude il cerchio degli impasti ad alta idratazione: leggera, per niente unta, croccante sul fondo e morbida sopra, uno dei prodotti più amati della Capitale.

Vuoi scoprire le nostre ricette e le farine ideali per farle? Clicca qui e richiedi il nosro ricettario esclusivo, prodotto in collaborazione con il maestro Fabrizio Fiorentini.