Scalare l’Everest a Verona è possibile?

Sì, se ti chiami Giampaolo “Papo” Bendinelli e nel tempo libero ti trasformi da fornaio in Ultra Ironman.

Sì, se quello che ti spinge è l’amore per una causa nobile, come la promozione di Abeo Onlus, Associazione Bambino Emopatico Oncologico.

Sì, se hai qualche azienda sponsor che ti sostiene e ti accompagna nell’impresa, come noi di Macinazione Lendinara, che abbiamo scelto di essere a fianco di questo super atleta che sfida le leggi della scienza e della medicina.

“Everest a Verona”, questo il titolo della nuova avventura dell’Ultra Ironman veronese: “Il 1 e 2 maggio ho realizzato “Everesting” – spiega Bendinelli – una corsa in solitaria fino a totalizzare 8.848 metri in salita, la quota altimetrica dell’Everest, la montagna più alta del mondo.

Sono partito da casa ABEO in villa Fantelli adiacente l’ospedale di Borgo Trento la mattina del primo maggio alle ore 10, per raggiungere la pieve di S. Rocco di Quinzano e da li a ripetizione su percorso ad anello fino all’eremo di S. Rochetto.

Ho totalizzato 100 km di sviluppo per raggiungere gli 8.848 metri di quota altimetrica sia in salita che in discesa. Alla fine il dislivello totalizzato sui 100 km è stato di 17.000 metri per  2 giorni e una notte senza soste. Sono arrivato a mezzogiorno del 2 maggio alla fontana di piazza Bra: negli ultimi km dalla diga di Chievo sono stato accompagnato da Fabrizio Amicabile, insieme abbiamo spinto la speciale hand bike costruita per Cristiano Gigli, un amico maratoneta ora colpito da SLA”.

L’incredibile notizia dei runners veronesi che spingono l’amico maratoneta impossibilitato a correre è rimbalzata via social fino alla Segreteria Vaticana che, incuriosita, li ha invitati all’udienza di Papa Francesco in programma mercoledì 26 maggio prossimo.

E noi non possiamo che essere fieri di questo “eterno ragazzo” che oltre a impastare farina e sfornare pane ogni giorno, insegue e realizza sogni per tutti noi.

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