Festa del Pane di Genzano (RM): il 16 e 17 settembre si è svolta la 35° festa del pane di Genzano, il primo pane a ottenere il marchio IGP in Europa.

Il nostro molino ha l’orgoglio di servire i forni tradizionali di Genzano che hanno dato origine a uno dei prodotti dell’arte bianca più tipici del Belpaese.

Proprio per celebrare questa tipicità vogliamo dare lustro a uno dei testimoni più importanti di questa nostra tradizione, Fabrizio Ripanucci, attraverso il racconto della figlia Ylenia:

“Da più di un secolo l’Antico Forno a legna Moretto inebria Genzano con il profumo dei sui gustosi prodotti appena sfornati.
Il forno Moretto è nato nel 1920, anno in cui un cugino della nonna di mio padre glielo ha ceduto. Il nome “Moretto” deriva dal soprannome che hanno dato al nonno di mio padre dopo il suo ritorno dalla guerra d’Africa (era molto scuro di carnagione).

Da tre generazioni la famiglia Ripanucci porta avanti l’arte del vero pane cotto a legna nel cuore dei Castelli Romani. Alla morte di mio nonno, Elio Ripanucci, il forno è passato ai suoi quattro figli Bruno, Roberto, Maurizio, e Fabrizio (mio padre è il più piccolo dei quattro) che fin da adolescenti hanno iniziato a lavorare nell’attività di famiglia imparando le tecniche e i segreti di questo antico mestiere.

Successivamente dopo la morte di Bruno Ripanucci è stata mia madre Martina Morani insieme a mio padre Fabrizio Ripanucci che dopo tanti sacrifici hanno ristrutturato il locale e sono riusciti a maggio 2023 a riaprire l’attività dopo mesi di chiusura.

In un mondo in continua evoluzione il Moretto cerca di guardare al futuro con un occhio rivolto al passato perché le buone tradizioni non vanno perse anzi vanno tramandate. E’ per questo che dalle origini ad oggi utilizziamo fascetti di castagno, macchinari tradizionali come l’impastatrice a braccia, farina 100% italiana e il cruschello che fornisce al nostro pane il tipico colore scuro che lo fa sembrare quasi bruciato.

Il Forno Moretto è storia, tradizione, passione e antichi sapori che si tramandano di padre in figlio da generazioni. Sono proprio questi gli ingredienti speciali che rendono unici i loro prodotti. Dal pane casareccio, alla pizza bianca scrocchiarella, ai dolci cotti rigorosamente a legna si sente ovunque l’inconfondibile sapore della genuinità che da oltre un secolo delizia i palati dei suoi clienti.

Il Moretto è fortemente legato al proprio paese, accompagna i ricordi di grandi e piccini è la pizzetta rossa prima di andare a scuola, è la pizza bianca con mortazza irrinunciabile per merenda, è il pane caldo della domenica a pranzo dai nonni, è la pizza rossa bella oliata da dividere con gli amici.

La festa del pane casareccio di Genzano è una festa che si svolge ogni anno in occasione del Santo Patrono di Genzano San Tommaso da Villanova che viene festeggiato il 18 Settembre.

Quest’anno è stata la 35° edizione di questa festa che è volta a far conoscere un’eccellenza italiana preparata con farine pregiate e lievito madre. Durante questa festa tradizionale, volta a valorizzare il prodotto tipico locale di Genzano, il paese si trasforma, si sente nell’aria il profumo inconfondibile del pane appena sfornato, il corso si riempie di stand espositivi e di degustazione del pane, i maestri infioratori decorano le vie trasformando il simbolo di questa festa in quadri e per l’occasione utilizzano per le loro composizioni ingredienti del mondo vegetale (ad esempio orzo, fiocchi d’avena, mais, lenticchie, farine), i bambini mettono le mani in pasta creando sculture di pane e per finire i visitatori possono assaggiare la “bruschettata più lunga del mondo”, una fila di bruschette gigantesca che ogni anno adorna via Italo Belardi.

Perché il nostro pane è famoso in tutto il mondo: la particolarità e l’inimitabilità del pane di Genzano si devono all’impiego di strumenti che fanno parte della tradizione locale e alle procedure di lavorazione frutto di un sapiente lavoro tramandato da generazioni di fornai.

L’origine storica di questo prodotto è legata alla tradizione contadina di Genzano: il pane veniva lavorato dalle singole famiglie che lo cuocevano poi in forni a legna denominati “soccie”. La cottura è dunque rigorosamente a forno a legna su mattoni refrattari, la preparazione dell’impasto viene effettuata con il lievito madre in biga a lunga lievitazione che viene successivamente trasformato in pagnotte e filoni collocati in casse di legno coperti con teli di canapa.

Prima della cottura viene aggiunto il tritello che conferisce il tipico colore scuro alla crosta. Le tradizionali fasi di preparazione assicurano a questo pane la sua fragranza unica, incomparabile, che lo rendono perfetto da mangiare anche da solo e che, grazie alla particolare cottura, mantiene la sua fragranza nel tempo. La crosta croccante e il cuore morbido dal sapore sapido fanno di questo pane una vera eccellenza dei Castelli Romani conosciuta in tutto il mondo come primo pane in Europa ad aver ottenuta la certificazione IGP.”